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Tartaro: perché si forma?

Dic. 22 Salute Orale

Vediamo che cos’è il tartaro e perché si forma nei nostri denti, se non pratichiamo una buona igiene orale.

Questa incrostazione dei denti si presenta bianca o giallognola e, nei casi più gravi, si presenta anche di colore marrone. Con l’andare del tempo, il tartaro si solidifica tra la dentatura e sul bordo delle gengive. È composto da sali inorganici calcarei, formatisi dai residui di placca batterica che non vengono correttamente eliminati dalla bocca.

Soprattutto quando non ci si lava i denti, ma anche dopo averlo fatto, la placca comincia ad aggredire i denti a distanza di poche ore, tanto più se si mangia e si assumono cibi o bevande che tendono a far proliferare i batteri nel cavo orale. La patina molle e appiccicosa che si instaura nei denti, a poco a poco si mineralizza, trasformandosi in tartaro, più difficile da scalfire ed eliminare se non interveniamo in modo assiduo e corretto con una routine di igiene orale adatta.

Il tartaro si forma a causa della placca batterica, tramite un processo di trasformazione della stessa, a sua volta formata da batteri, saliva e residui di cibo. Se non si interviene con lo spazzolino e con altri ausili di pulizia, soprattutto in modo corretto, la placca si solidifica e diventa quindi tartaro. Quando siamo a questo stadio, è difficile poi eliminarlo con la semplice igiene dentale che siamo abituati a fare in casa, ma è necessario andare dal dentista per effettuare una completa pulizia dei denti.

Il tartaro è un pericolo per la salute dei denti e delle gengive, oltre a essere fastidioso anche dal punto di vista estetico, soprattutto quando comincia ad assumere il colore giallo o marrone.

Conseguenze del tartaro

Le conseguenze del tartaro possono essere particolarmente pericolose e dannose per tutto l’apparato dentale. Infatti, se a lungo andare non si esegue una pulizia dentale accurata dal proprio dentista, il tartaro è uno dei fattori che incide oltreché su infezioni come la carie ai denti, anche sulla salute di gengive e struttura ossea.

Più si calcifica sui denti e tra le gengive, più indebolisce tutto l’apparato dentaleinfiammando le gengive, causando sanguinamenti e sensibilizzando la dentatura. Tra le conseguenze del tartaro, ci sono malattie come la parodontite, conosciuta con il nome di piorrea.

Il rischio di caduta dei denti è una conseguenza tangibile se non si corre ai ripari, andando a eliminare il tartaro formato: più è scuro, più definisce la solidificazione sulla dentatura e sulle gengive. Ma la pericolosità dello stesso non è direttamente proporzionale al suo colore o alla quantità che sembra esserci in bocca. Spesso il tartaro si insinua subdolamente sotto la gengiva, soprattutto se c’è uno scarso uso di spazzolino e dentifricio.

Inoltre il tartaro è un elemento che può aumentare anche il rischio di carie, che possono infettare con più velocità e voracità i denti, indeboliti da un apparato dentale messo sotto stress dalle calcificazioni causate dalla placca e dal tartaro non curati.

Potrebbe innescarsi inoltre un meccanismo a caduta libera, con la formazione di ascessi dentali o altri disturbi, che compromettono fortemente la salute di tutta la bocca.

Vediamo pertanto come possiamo curare i denti dal tartaro formatosi in bocca e scopriamo soprattutto come eliminarlo.

Tartaro: come eliminarlo

Il tartaro va eliminato tramite la pulizia dentale professionale, praticata dal tuo dentista o igienista di fiducia. Come detto, quando l’apparato dentale è ormai intaccato da queste incrostazioni così solide, non c’è altro modo per liberarsene e salvaguardare la salute della propria bocca.

Il tartaro viene classificato principalmente in due tipi: quello esterno, che si deposita sul bordo di gengiva e denti, o tra gli spazi interdentali ed è di colore biancastro e giallino. Poi c’è il tartaro sottogengivale, più scuro tendente al marrone, spesso sporco di sangue a causa dei sanguinamenti che si innescano dal tartaro stesso.

Più in profondità va il tartaro, più è grave la situazione e va affrontata subito con le dovute maniere tramite la pulizia dentale che si svolge in questo modo:

  • si usano apparecchi con punte intercambiabili a ultrasuoni, che agiscono sgretolando il tartaro per mezzo delle vibrazioni che vengono emesse;
  • per mezzo di strumenti manuali, conosciuti come scaler o curette, molto appuntiti e affilati, in grado di agire direttamente sulla calcificazione e asportarla;
  • per mezzo di apposite polveri spray da utilizzare in specifiche situazioni.

Spesso si pratica la pulizia dentale utilizzando comunque entrambi i metodi per ripulire i denti e le gengive dal tartaro. Dopo aver asportato tutto, si va a smacchiare e lucidare i denti con dei prodotti appositi e tramite spazzoline rotanti, per rendere liscia la parete dentale e proteggerla da ulteriori aggressioni di placca e tartaro.

Se non c’è infiammazione alle gengive e ipersensibilità ai denti, la pulizia dentale professionale non è particolarmente dolorosa. Ma può comunque dare fastidio dato che il tartaro indebolisce le pareti sulle quali staziona.

Un altro modo per eliminare il tartaro, è in realtà l’evitare che si formi tra i denti e le gengive. Per fare questo, è bene portare attenzione:

  • a ciò che si mangia, evitando principalmente zuccheri e cibi come i dolci;
  • all’igiene orale, che deve essere costante, ripetuta e attenta, utilizzando uno spazzolino adeguato e un dentifricio anti placca e tartaro;
  • all’ausilio di strumenti per migliorare la pulizia, come filo interdentale e scovolino;
  • alla modalità di spazzolamento dei denti: dalla gengiva all’estremità del dente, sia interno che esterno e su tutta l’arcata.

È chiaro che, essendo una predisposizione normale del nostro cavo orale, la placca e il tartaro non smetteranno mai di formarsi ma, con gli accorgimenti indicati qui sopra, possiamo rallentare di gran lunga il loro attacco e mantenere in salute nel tempo la nostra bocca.

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