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Come ridurre la produzione di tartaro?

Gen. 23 Salute Orale

In questo articolo parleremo di come ridurre la produzione di tartaro nei denti e tra le gengive. Innanzitutto, per capire in che modo contenere la formazione del calcare fra i denti, è bene ricordare che l’incrostazione si forma quando l’igiene dentale viene trascurata.

Spesso c’è anche una personale predisposizione tra un paziente e l’altro, nonché abitudini alimentari sbagliate, che incidono particolarmente sulla formazione della placca batterica. Se questa non viene eliminata come si deve, si solidifica diventando propriamente tartaro, composto da sali inorganici calcarei.

Il tartaro è difficile da togliere, se non con l’aiuto del dentista e di una igiene dentale professionale. Pertanto, per evitare la formazione di carie indesiderate e malattie parodontali, il modo principale per una bocca sana e visite diradate dal dentista, è prevenire riducendo al massimo la produzione di tartaro.

Nonostante ci siano molteplici azioni che ci permettono di salvaguardare la salute del nostro apparato dentale, il metodo principale per ridurre la produzione di tartaro è combattere contro la placca e i batteri, adottando modi corretti di pulizia e igiene dentale.

Nei prossimi paragrafi, infatti, parleremo di come lavorare efficacemente per la nostra bocca, utilizzando gli strumenti adatti per la detersione e usando costanza giornaliera nell’uso dello spazzolino e dentifricio.

Ma identifichiamo prima un breve ABC per promuovere delle sane abitudini da integrare a ulteriore beneficio dei nostri denti:

  • evitare il più possibile di mangiare dolci e bevande zuccherate;
  • stare attenti a cibi aspri o acidi come limone o simili, che rovinano lo smalto dei denti;
  • non fumare né bere troppi alcolici;
  • mantenere una igiene orale assidua e continuativa, eseguita in modo corretto;
  • effettuare la pulizia professionale periodicamente.

è bene ricordarsi che, se non ci si lava i denti, la placca comincia ad aggredire l’apparato dentale a distanza di poche ore da qualsiasi pasto. Così facendo, la patina molle e appiccicosa che si insinua negli spazi interdentali o sullo smalto, si mineralizza e si trasforma, con il tempo, in tartaro che è più difficile da scalfire ed eliminare.

Per questo è necessario praticare una igiene orale a regola d’arte per fare in modo di ridurre la produzione di tartaro ed eliminare alla radice la base della sua formazione, cioè la placca batterica.

Studiamo pertanto i due punti fondamentali per una sana e corretta pulizia e detersione della bocca.

1. L’importanza dell’igiene orale

Lo ripetiamo perché è focale l’importanza dell’igiene orale per ridurre al minimo la produzione di tartaro fra i denti.

Prevenire la formazione di placca e tartaro permette ai denti di non essere intaccati da carie o da patologie che interessano anche la zona gengivale. I denti vanno lavati ogni giorno con spazzolino e dentifricio, dopo i pasti principali, quindi almeno 3 volte nell’arco della giornata. Anche se sarebbe consigliato di detergere i denti anche dopo aver assunto qualcosa di particolarmente dolce e zuccherato: un trucchetto può essere quello di mangiare un frutto o della verdura croccante, che tendono a trascinare con sé, dopo il morso, lo sporco appiccicato ai denti.

Una buona routine di igiene dentale per ridurre la produzione di tartaro prevede questo processo di pulizia:

  • iniziare spazzolando i denti a secco, per staccare lo sporco ai denti;
  • aggiungere una piccola dose di dentifricio con fluoro, per eliminare al meglio la placca, causa del tartaro;
  • eseguire movimenti rotatori, per eliminare sulla parete dei denti e tra gli spazi interdentali il cibo e i residui presenti;
  • insistere con delicatezza in ogni punto della bocca;
  • pulire anche la lingua e tutto il cavo orale;
  • usare ausili per la pulizia come filo interdentale, scovolino, forcella e anche collutorio antibatterico.

L’importanza di una buona igiene orale e dentale è dettata anche dalla durata di detersione della zona: un paio di minuti ben spesi, eviteranno la formazione della placca e ridurranno la produzione di tartaro. Per un’igiene orale più efficace, può essere utile chiedere al proprio dentista di fiducia se sia il caso o meno di scegliere uno spazzolino elettrico al posto di quello tradizionale.

Anche per i bambini, un dispositivo di pulizia come lo spazzolino da ricaricare, oltreché essere un “arnese divertente”, è un mezzo di igiene più preciso e facile da usare. Ha piccole testine rotanti che possono raggiungere anche le zone e gli spazi più difficili di bocca e denti.

2. Scovolino e filo interdentale

Anche a casa, l’uso dello scovolino e del filo interdentale è consigliato dopo la normale pulizia con spazzolino e dentifricio. Ne esistono di diversi tipi, con spessori differenti e con setole e fili super delicati, pensati anche per chi utilizza dispositivi ortodontici come gli apparecchi.

Nonostante lo spazzolino con il dentifricio faccia la sua azione, pulendo lo smalto dei denti e togliendo gran parte dello sporco presente, ci sono dei punti della bocca che sono molto difficili da raggiungere.

Infatti, per ridurre la produzione di tartaro, è necessario pulire non solo la loro superficie, ma anche pulire lo spazio tra i denti e il bordo a contatto con le gengive. La placca e il tartaro si insinuano anche e soprattutto in mezzo, e ce se ne accorge con il sanguinamento dalla gengive, dopo o durante il normale spazzolamento con lo spazzolino.

Per riuscire a pulire tra gli interstizi e verso le gengive, il filo interdentale e lo scovolino sono due massimi alleati, perché riescono a pulire e raggiungere punti nascosti e difficili da scovare con le setole dello spazzolino.

Lo scovolino ha diverse dimensioni e lo si trova sia con mini setone, realizzate a cono, o tutti in silicone. Hanno diametri diversi, da scegliere in base alla conformazione della bocca e dello spazio che si ha fra i denti. Devono essere adatti per entrare comodamente tra gli spazi per poter staccare eventuali residui di cibo o di sporco presenti. Sono monouso e vanno usati a seconda delle più personali esigenze, senza esagerare.

Insieme allo scovolino, il filo interdentale è un altro metodo efficace per staccare dalle pareti dei denti fino alle gengive, tutto lo sporco che rimane attaccato. Va usato aiutandosi con il pollice e l’indice, tenendo tra le dita almeno un pezzo di filo di circa 30-40 cm. Lo si passa tra le intersezioni dei denti, se possibile, arrivando fino al bordo gengivale e si costeggia dente per dente, cercando di eliminare tutti i residui di cibo.

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