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Carie interdentale: cos’è e perché curarla

Nov. 22 Salute Orale

Se stai soffrendo a causa di una carie interdentale, in questo articolo spiegheremo che cos’è e perché è bene curarla.

La carie interdentale è una patologia che nasce tra la dentatura, a causa della formazione della placca, una sostanza giallognola e appiccicosa, che si aggrappa ai denti e li caria. Qui, proliferano i batteri che, intaccando lo smalto e, man mano, gli strati sempre più interni del dente, possono causare la formazione di carie veramente pericolose, profonde e degenerative per l’apparato dentale.

Proprio nel caso di una carie interdentale, i batteri creano la loro dimora tra le intersezioni dei denti. Trovano terreno fertile non solo a causa di un’igiene orale poco accurata, ma anche grazie alla posizione di determinati denti, che non facilita un’ottima pulizia, né tantomeno, permettono di accorgersi per tempo della nascita di una carie interdentale.

Una carie interdentale è spesso subdola, perché difficile da scovare, e potrebbe espandersi su entrambi i denti, tra i quali trova spazio per annidarsi e mettere in atto la fase di demineralizzazione dello smalto. Per poi perforare tessuti e strati della dentatura stessa, con l’intento di scendere in profondità, verso il nucleo del dente.

Nei denti posteriori della bocca, soprattutto nei molari e nei premolari, la formazione della placca è più cospicua in quanto non è facile raggiungere quelle zone e pulirle come si deve con lo spazzolino o altri ausili. Per lo stesso motivo, la pulizia interdentale fra dente e dente è altrettanto complicata. Per questo, la carie interdentale può innescarsi con facilità in queste specifiche parti, mettendo in pericolo la salute della bocca.

Può capitare di accorgersi di soffrire di carie interdentale nel momento in cui si sente del dolore ai denti. Quando questo accade, è bene sapere che la situazione del dente aggredito, potrebbe essere già compromessa. La carie interdentale potrebbe essere già in uno stadio avanzato, nel quale i batteri della placca, sono riusciti a procedere verso la polpa del dente.

Di fronte ad una carie interdentale, l’unica soluzione è la cura immediata, capendo in primo luogo in che stadio si trova, per capirne soprattutto la gravità. Se non basta un’otturazione del dente, nel caso più grave, potrebbe essere necessario devitalizzarlo, per evitare che il dolore rimanga una costante.

Cos’è la carie interdentale

Tra tutte, la carie interdentale è probabilmente la più insidiosa. In questo paragrafo vedremo nello specifico cos’è, in modo di cercare di prevenire il più possibile questa patologia dentale, che attacca indistintamente i denti di adulti e bambini.

La carie interdentale è denominata in questo modo, perché ha la particolarità di nascere tra due denti molto vicini tra loro, a ridosso della loro gengiva. Ama inserirsi al margine della dentatura e attacca lo smalto dei denti partendo proprio da lì. L’infezione batterica può passare anche da sotto la gengiva e intaccare con più velocità l’interno del dente. A differenza di altre tipologie di carie, quella interdentale non è facile da scovare ad occhio nudo e spesso il dentista necessita di una radiografia specifica per poterle vedere tra i denti.

Una carie interdentale può aggredire l’apparato dentale soprattutto di fronte ad una o più delle seguenti problematiche:

  • scarsa igiene orale quotidiana;
  • alimentazione sbagliata, con assunzione eccessiva di zuccheri;
  • poca dimestichezza con gli strumenti di pulizia, come filo interdentale;
  • utilizzo di apparecchi ortodontici;
  • cavo orale stretto e denti, soprattutto morali e premolari, difficili da raggiungere per la pulizia;
  • denti fragili, sensibili e rotti;
  • denti molto attaccati l’uno all’altro;
  • denti da latte decidui;
  • malattie parodontali;
  • vecchie otturazioni.

Inoltre una carie interdentale, come qualsiasi altra tipologia, viene classificata in base alla profondità con la quale ha preso piede l’infezione del dente. Più la carie è scesa verso il nucleo del dente, più la carie è grave. In base a questa classificazione, ora andremo a vedere come è possibile curare una carie interdentale.

Come curare la carie fra i denti

Vediamo come curare la carie fra i denti in modo sicuro cominciando a scoprire dapprima quali sono i sintomi che ci permettono di metterci in allarme e capire se abbiamo una carie interdentale. I segnali che indicano la presenza di una carie in bocca, a volte, non sono sempre così evidenti, spesso può capitare che ci si accorge di avere una carie interdentale quando oramai lo smalto è stato aggredito da tempo.

In ogni caso, se prestiamo attenzione ad alcuni cambiamenti dello stato di salute complessiva della nostra bocca, è possibile accorgersi dei seguenti cambiamenti:

  • sensibilità spiccata mangiando o bevendo alimenti caldi o freddi;
  • dolore o fastidio a contatto di sostanze troppo zuccherine;
  • residui di cibo che tendono a fermarsi più spesso fra i denti, con difficoltà ad eliminarli;
  • gengiviti e infiammazioni che provocano sanguinamento;
  • mal di denti di varia entità;
  • macchie o aloni scuri o arancioni, che si intravedono tra i denti, guardandosi con attenzione;
  • utilizzo difficile del filo interdentale, che fatica a passare o si rompe, in determinati punti della bocca.

Questi fattori possono essere un vero allarme, che deve metterci in condizione di effettuare una visita di controllo con il nostro specialista, per verificare se c’è un’infezione orale in corso, che ha aggredito i denti tramite una carie interdentale.

Il primo modo efficace per contrastare la formazione della carie e scongiurare così cure più invasive, è di certo quello di assicurare una igiene dentale ai propri denti e a tutta la propria bocca. Spazzolino e dentifricio sono la base, che deve essere accompagnata dall’utilizzo di filo interdentale e di scovolini. Da usare soprattutto nelle zone posteriori della bocca, dove molari e premolari sono più esposti ad attacchi da parte della placca, vista la loro posizione poco pratica per la pulizia. Inoltre, chi ha i denti molto vicini tra loro, che mostrano poco spazio interdentale, hanno più probabilità maggiore di essere attaccati da una carie di questo tipo.

Nel momento in cui è evidente che ci sia una carie fra i denti, le soluzioni per curarla dipendono dalla gravità della carie interdentale stessa. Se definita di primo o secondo grado, la carie ha attaccato solo in superficie o nei primi strati più superficiali del dente. In questo caso è sufficiente procedere con un’otturazione dentale, la quale prevede l’asportazione di tutta la parte intaccata dai batteri e il ripristino della corona tramite dei materiali compositi che copriranno il buco o la fessura formatasi tra i denti. Nei casi più gravi, di fronte ad una carie interdentale al terzo stadio, potrebbe essere necessaria la devitalizzazione del dente stesso, cioè farne morire il nervo, in modo da non accusare più dolore, o addirittura la rimozione definitiva del dente malato.

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