La prima risposta su come prendersi cura degli impianti dentali, è quella di trattarli proprio come parte integrante della bocca, da curare e mantenere puliti con costanza.
Il cavo orale, a prescindere dalla presenza o meno di denti artificiali, va salvaguardato e sottoposto a igiene dentale ogni giorno e per più volte, nell’arco della giornata. Con l’impianto dentale, si applicano delle viti in titanio all’interno dell’osso mascellare o mandibolare, che fungono da radici artificiali per i denti che verranno fissati, altrettanto artefatti, ma perfettamente somiglianti alla dentatura naturale del paziente.
Essendo parte integrante della bocca, è ovvio che l’impianto dentale va mantenuto in salute allo stesso modo dei denti naturali. I primi ausili da usare per prendersi cura degli impianti dentali, ed effettuare la corretta igiene orale, sono lo spazzolino e il dentifricio, insieme al filo interdentale, agli scovolini o alle forcelle.
La cosa sostanziale, per mantenere inalterato il risultato dell’intervento di implantologia dentale, è evitare che la dentatura venga intaccata da placca e tartaro, che si possono insinuare anche nei colletti dei denti e nel bordo della corona dentale, impiantata sulla vite in titanio. La formazione delle carie o una cura approssimativa, possono causare infiammazioni o infezioni gravi, mettendo a rischio tutto l’apparato e anche l’impianto dentale.
Oltre all’igiene orale, che è sempre il primo metodo per prendersi cura dell’impianto dentale, anche delle buone abitudini possono aumentare lo stato di salute della bocca:
Ma ora scopriamo, passo passo, quali passaggi effettuare per salvaguardare al meglio gli impianti dentali.
Dedichiamoci ancora una volta agli impianti dentali e come prendersene cura con gli strumenti adatti. Dopo aver ricordato abbondantemente che il primo metodo efficace per la cura dell’impianto ai denti è evitare la formazione della placca batterica e l’eliminazione fino all’ultima briciola dei residui di cibo fra i denti, ecco che vediamo le fasi importanti per un impianto sicuro e sano:
Oltre a tutto il lavoro da svolgere a casa, il paziente deve essere costante anche con le visite periodiche dal dentista per effettuare i consueti controlli e la pulizia dentale professionale.
Se, nonostante la massima igiene e attenzione alla pulizia dei denti, si presenta un’infezione all’impianto dentale, è bene capire, il prima possibile, di cosa si tratta con il proprio dentista.
Quando l’infiammazione interessa anche la zona dell’impianto, molto probabilmente dobbiamo curare la perimplantite, un’infezione che si propaga nei tessuti parodontali che circondano la radice artificiale. Questa patologia può svilupparsi anche a causa di gengiviti non curate, mettendo seriamente a rischio la solidità dell’impianto dentale installato.
L’infezione dell’impianto dentale si manifesta come una sacca che circonda la vite in titanio e tende a staccarla dalla sua salda posizione. L’infiammazione è localizzata e può essere sanguinante. Nei casi più gravi, può uscire addirittura del pus dalla tasca che divide la gengiva dall’impianto, creando anche degli ascessi dentali. Quando la perimplantite si estende in modo ampio, può impedire una masticazione normale, causando dolore ad ogni morso.
La causa principale di questa infezione è l’aggressione della placca batterica ai denti e all’impianto dentale. Per questo, ribadiamo in continuazione quanto sia importante eseguire una corretta igiene dentale, soprattutto se ci si sottopone a determinati interventi chirurgici.
Per curare l’infezione all’impianto dentale, il dentista cercherà in primo luogo, di capire la gravità della perimplantite facendo delle radiografie, per poi eseguire una o più sedute di pulizia profonda, per eliminare al massimo le sacche di pus. Inoltre, tratterà il paziente tramite una terapia antibiotica adeguata e, nei casi più estremi, provvederà a ripulire ed eliminare le parti ossee intaccate dalla malattia, per poi ricostruire il tessuto tolto e ripulendo gli impianti dentali, tramite un intervento di chirurgia.
Se l’infezione si è estesa a tal punto da aver seriamente compromesso la stabilità dell’impianto dentale, potrebbe essere necessario togliere le viti in titanio inserite e, in un secondo momento, ripetere l’intervento di implantologia dentale, fissando nuove radici artificiali. Nei casi peggiori, il dentista potrebbe accorgersi che il tessuto osseo presente è stato talmente consumato, da dover valutare l’innesto di osso artificiale.
L’intervento chirurgico dell’impianto dentale, non è un’operazione rischiosa né pericolosa, ma è bene porre attenzione durante la fase di guarigione e nel postoperatorio. La nostra bocca è uno spazio intaccato da batteri continuamente, per questo è importante salvaguardare l’apparato dentale al meglio. L’igiene orale non è una completa garanzia contro le infezioni, ma è di certo un valido deterrente, da non trascurare, per prendersi cura dell’impianto dentale.
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