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Iperplasia Gengivale

Ago. 24 Blog Salute Orale Trattamenti Dentali

Nell’ampio campo della salute orale, l’iperplasia gengivale può essere una circostanza meno nota ai pazienti, rispetto ad altre patologie più comuni.

È importante riconoscere i principali sintomi e identificarne le cause sottostanti al fine di trattarla adeguatamente e prevenire eventuali complicanze.
L’iperplasia gengivale rappresenta un eccessivo ingrossamento dei tessuti gengivali, spesso sovrapponendosi ai denti.
Questa condizione può manifestarsi in risposta a vari fattori, tra cui malattie sistemiche, l’assunzione di determinati farmaci e stimoli locali.

Le conseguenze dell’iperplasia gengivale variano da problematiche di natura estetica, fino a significative limitazioni funzionali, come la restrizione dei movimenti della lingua e della bocca.

Quali sono i pazienti a rischio di sviluppare iperplasia gengivale?

I pazienti maggiormente predisposti allo sviluppo di iperplasia sono coloro che assumono farmaci specifici, come ad esempio, immunosoppressori o calcio-antagonisti. Tali medicinali possono indurre una risposta proliferativa dei tessuti gengivali, causando l’aumento del tessuto gengivale.
Le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili a causa delle variazioni ormonali che influenzano la vascolarizzazione e l’infiammazione gengivale.
Per di più è risaputo che un’igiene orale scarsa e non efficace contribuisce all’accumulo di placca e tartaro, fattori eziologici primari nella genesi dell‘iperplasia gengivale.
Infine, i pazienti con patologie preesistenti, come il diabete, l’anemia, la leucemia, presentano un alto rischio di sviluppare un problema di iperplasia gengivale, non solo a causa dei farmaci utilizzati per trattarla, ma anche per una concomitante scarsa igiene orale.

È importante sottolineare che l’iperplasia gengivale può derivare da una combinazione di questi fattori piuttosto che da uno singolo. Ad esempio, un paziente con una malattia sistemica potrebbe sviluppare iperplasia gengivale a causa di farmaci utilizzati per trattarla, ma anche a causa di una scarsa igiene orale.

Quali sono i principali sintomi e criteri diagnostici dell’iperplasia gengivale?

I sintomi principali da monitorare sono:

  • Gengive gonfie
  • Consistenza e colorazione alterata
  • Sanguinamenti
  • Difficoltà durante la masticazione
  • Accumulo di placca e tartaro

La diagnosi di iperplasia gengivale si basa su vari elementi clinici e anamnestici. Innanzitutto, l’esame clinico include l’ispezione visiva delle gengive per valutare l’ingrossamento e le alterazioni di colore, oltre alla palpazione delle gengive per determinare la consistenza e il grado di infiammazione.

La storia medica del paziente è essenziale.
In alcuni casi, possono essere necessarie indagini radiografiche intraorali per escludere altre patologie dentali o ossee. Se ritenuto opportuno, una biopsia gengivale può essere effettuata per confermare la diagnosi e escludere altre condizioni patologiche.
Una volta individuata l’iperplasia gengivale, si può intervenire con un piano terapeutico adatto.

Trattare l’iperplasia gengivale

Il trattamento dipende dalle cause sottostanti e dalla gravità della condizione.

Un approccio multidisciplinare è spesso necessario per gestire efficacemente i vari fattori contributivi.
Qualora l’iperplasia gengivale sia indotta dall’assunzione di farmaci, è indispensabile consultare il medico per valutare la possibilità di una modifica della terapia farmacologica. Sostituendo il farmaco responsabile si sostituisce con uno alternativo che abbia un impatto minore sulle gengive.
Tale modifica richiederà tempo affinché le gengive possano ristabilirsi e tornare alla normalità.
Qualsiasi variazione del regime farmacologico deve essere effettuata sempre sotto stretta supervisione medica.
Le terapie non invasive possono includere sessioni di pulizia orale professionale e l’insegnamento di tecniche di spazzolamento più efficaci per ridurre l’infiammazione e il gonfiore.

Nei casi più gravi invece, può essere necessario l‘intervento chirurgico.
La chirurgia per l’iperplasia gengivale può includere la rimozione selettiva del tessuto e la correzione estetica dei margini gengivali, ricorrendo a procedure come la gengivectomia o chirurgia muco gengivale.

Le complicazioni dell’iperplasia gengivale nell’odontoiatria

L’iperplasia gengivale può rappresentare un significativo ostacolo per l’esecuzione di alcune procedure odontoiatriche.

La presenza di tessuto gengivale iperplasico può rendere complesso e ineseguibile il posizionamento degl impianti dentali, interferire con i trattamenti ortodontici, complicare le procedure di restauro dentale, e impattare negativamente sugli interventi di chirurgia parodontale.
Inoltre, anche le terapie endodontiche e le normali pratiche di igiene orale professionale possono essere influenzate dalla condizione delle gengive, aumentando il rischio di infezioni e compromettendo la guarigione post-operatoria.
Un tessuto gengivale iperplasico può infatti nascondere carie e altre patologie dentali, ritardando diagnosi e trattamenti tempestivi.
Una gestione accurata dell’iperplasia gengivale, attraverso tecniche non invasive o interventi chirurgici mirati, è necessaria per garantire la salute orale complessiva del paziente e il successo delle cure odontoiatriche previste.

Qualora si sospetti la presenza di iperplasia gengivale o si desideri ottenere ulteriori informazioni, è consigliabile contattare il nostro studio.
La cura e il monitoraggio regolare della salute gengivale sono fondamentali per prevenire complicazioni e mantenere una buona salute orale.

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