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Gestione dell’infiammazione gengivale causata da molari non erotti

Gen. 25 Blog Salute Orale Trattamenti Dentali

La gengivite, un’infiammazione dei tessuti gengivali, può essere innescata da molteplici fattori.
Nel caso di molari non erotti, la situazione si complica ulteriormente a causa dell’impatto del dente sotto la gengiva o l’osso, creando un habitat favorevole alla proliferazione batterica. I terzi molari, noti comunemente come denti del giudizio, sono spesso coinvolti in queste dinamiche, data la frequente mancanza di spazio sufficiente per una corretta eruzione.

Quali sono i sintomi di un’infiammazione causata dai terzi molari?

I molari non erotti possono manifestarsi con una serie di sintomi distintivi che sono cruciali per una diagnosi tempestiva. Il dolore localizzato è spesso il primo segnale, variando da un lieve fastidio a una sensazione intensa che può interferire con le attività quotidiane del paziente.
Questo dolore è frequentemente accompagnato da un gonfiore gengivale evidente, che può estendersi ai tessuti circostanti, provocando un disagio significativo. L’infiammazione può portare anche ad arrossamento e sanguinamento delle gengive, specialmente durante lo spazzolamento o l’uso del filo interdentale. Un altro sintomo comune è la difficoltà nella masticazione, poiché il dolore e il gonfiore limitano l’efficacia della funzione masticatoria. In casi più gravi, l’infiammazione può indurre febbre, segnalando una risposta sistemica dell’organismo.
Riconoscere precocemente questi sintomi è utile per evitare che la situazione progredisca in ascessi o infezioni sistemiche, garantendo un intervento terapeutico adeguato e tempestivo.

Diagnosi dell’infiammazione gengivale

La diagnosi di infiammazione gengivale dovuta a molari non erotti richiede un esame clinico approfondito, fondamentale per identificare i segni visibili di infiammazione, e valutare l’integrità strutturale delle gengive e dei denti circostanti.
L’esame è spesso integrato dall’utilizzo di radiografie panoramiche, che forniscono una visione completa della posizione e dell’angolazione del molare interessato. Queste immagini radiografiche individuano eventuali anomalie nella disposizione del dente che potrebbero contribuire all’infiammazione.
Inoltre, la palpazione delle gengive e l’analisi dei sintomi riportati dal paziente giocano un ruolo nel determinare la presenza di dolore o sensibilità, che possono indicare un’infiammazione più profonda o complicazioni come la pericoronite.
Questa combinazione di tecniche diagnostiche consente al dentista di formulare un quadro diagnostico preciso, essenziale per pianificare un trattamento efficace e prevenire ulteriori complicazioni.

Quali sono le strategie terapeutiche per l’infiammazione gengivale dei terzi molari non erotti?

Le strategie terapeutiche variano in base alla gravità dell’infiammazione.

  • Nei casi di infiammazione lieve, si adotta un approccio conservativo che prevede la detartrasi professionale volta a rimuovere placca e tartaro, in associazione con l’uso di collutori antibatterici per controllare la proliferazione batterica e ridurre l’infiammazione gengivale.
  • Nei casi più avanzati o refrattari al trattamento conservativo, può rendersi necessario un intervento di chirurgia orale per l’avulsione del dente del giudizio impattato, al fine di eliminare la causa meccanica dell’infiammazione.
  • In presenza di pericoronite, una complicanza comune associata ai terzi molari non erotti, è fondamentale un tempestivo intervento farmacologico con antibiotici per contrastare l’infezione batterica e analgesici per alleviare il dolore, prevenendo così l’evoluzione verso quadri clinici più complessi.

Il ruolo della tecnologia e della Chirurgia Orale

In presenza di infiammazioni croniche o complicanze sistemiche, la chirurgia orale svolge un ruolo cruciale nel percorso terapeutico.
L’intervento di estrazione chirurgica, che comporta la rimozione del dente, è un’operazione delicata che può necessitare della ricostruzione dei tessuti ossei circostanti per preservare l’integrità strutturale e funzionale dell’area trattata.

Questo processo richiede una pianificazione pre operatoria meticolosa e l’impiego di tecniche avanzate per favorire la rigenerazione ossea, garantendo così una guarigione efficace.
L’introduzione di tecnologie avanzate, come la tomografia computerizzata cone beam (Tac Cone Beam 3D), ha rivoluzionato la diagnosi e la gestione dei molari non erotti, offrendo immagini tridimensionali dettagliate che permettono una pianificazione chirurgica ottimale. Questo avanzamento tecnologico consente di visualizzare con precisione la posizione dei denti impattati e delle strutture anatomiche circostanti, migliorando l’accuratezza e l’efficacia degli interventi e adottando misure più sicure e mirate.

Come prevenire l’infiammazione gengivale?

Prevenire l’infiammazione gengivale è fondamentale per evitare una serie di complicazioni. Gli scovolini interdentali sono particolarmente utili per raggiungere le aree attorno ai terzi molari (denti del giudizio), spesso difficili da pulire. Scegliere una dimensione appropriata e inserire delicatamente lo scovolino tra i denti, muovendolo avanti e indietro per rimuovere efficacemente la placca e i residui di cibo aiuta a prevenire l’accumulo di placca e l’infiammazione gengivale.
Una corretta routine di igiene orale quotidiana, abbinata a pulizie regolari effettuate dall’igienista dentale, visite dentistiche periodiche e una dieta equilibrata, è essenziale per mantenere una salute orale ottimale. Altresì riconoscere tempestivamente i primi segnali di infiammazione gengivale e consultare il dentista senza indugi per prevenire un peggioramento della condizione.

Lo Studio Dentistico Redemagni a Como si distingue per la sua specializzazione nell’estrazione e nella cura dei denti del giudizio. Questa expertise è particolarmente rilevante, poiché la gestione dei terzi molari può influenzare significativamente la salute della bocca.
Sebbene in molti casi l’estrazione sia necessaria, lo studio adotta un approccio personalizzato, valutando quando l’estrazione non è indispensabile.

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